Amarcord: Bartelt, il centravanti che non venne riconosciuto dalla polizia...
20:20 del 15 febbraio
Gustavo Javier Bartelt, per chi non se lo ricordasse, di professione fa l'attaccante. Un centravanti tutto biondo dai capelli lunghi, che in Italia non ha certo lasciato un segno indelebile. Nato a Buenos Aires nel 1974, la sua esperienza italiana lo vede vestire la casacca giallorosa della Roma, società che lo acquista nel 1998 per 13 miliardi di lire dal Lanus, formazione argentina dove era diventato idolo dei tifosi e (soprattutto) delle tifose. Zdenek Zeman vede in lui un degno erede di Claudio Caniggia, ma il tecnico boemo deve presto ricredersi: nel suo esordio all’Olimpico contro la Salernitana non incide più di tanto, anzi. La prova incolore farà in modo che questa divenga la sua unica presenza da titolare in tutta la stagione. La stagione scivola via nell'anonimato, tanto che alla fine per lui saranno solo 12 presenze, zero gol e 202 minuti giocati.
Non va meglio nemmeno la seconda stagione, dove arriva anche Montella e Bartelt si trova spesso in panchina. Se ne va a dicembre 1999, dopo solo tre spezzoni di partita, e inizia il suo giro lontano dall'Italia. Prima all'Aston Villa (nessuna presenza), poi al Rayo Vallecano (2000-01, 12 presenze e un gol), Gimnasia de la Plata (due stagioni, 18 presenze e zero gol), Talleres Cordoba (nessuna presenza) e Gimnasia de Jujuy (13, 0). Libero dal 2006, risulta ancora senza squadra.
Di lui ci si ricorda soprattutto di una multa per eccesso di velocità presa sulla Civitavecchia-Tarquinia, quando andava a 200 km/h quando il limite era di 90. Non è questa la cosa buffa, ma il fatto che gli agenti di polizia non lo riconobbero.
AVETE VISTO CHE BEL CURRICULUM HA QUESTO QUA?